IPAB Caltagirone: la burocrazia ne impedisce il rilancio

IPAB Caltagirone: la burocrazia ne impedisce il rilancio

L’IPAB di Caltagirone, sarebbe potuta tornare a lavorare a ritmi dignitosi, se la burocrazia non avesse colpito ancora. Ecco perché ho presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno e al Ministro per l’integrazione per sapere quali iniziative intenda prendere questo governo per facilitare l’accesso all’IPAB di minori migranti sbarcati in terra italiana.

Si fa riferimento alle gravi e tragiche vicende relative agli sbarchi sulle coste siciliane di numerosi uomini, donne e bambini, migranti disperati in cerca di fortuna e di una vita migliore, in relazione alle quali si conferma la migliore tradizione siciliana improntata alla solidarietà ed accoglienza, sia pure in concomitanza con la disastrosa situazione economica in cui tutte le IPAB siciliane si trovano ormai da anni; 
l’assessore alla famiglia della regione siciliana ha predisposto e avviato già nel mese di luglio 2013 la procedura di accreditamento della struttura di Caltagirone (Catania) presso i Ministri competenti al fine di rendere la stessa fruibile ai migranti per la loro accoglienza ed il soddisfacimento dei bisogni primari; 
tenuto conto che la procedura di accreditamento risulta essere andata a buon fine, si è verificato, purtroppo, che a seguito dell’ennesima tragedia in mare avvenuta a Lampedusa, nonostante la pronta ed immediata disponibilità da parte del commissario straordinario Barchitta, della casa di riposo di Santa Maria di Gesù di Caltagirone (Catania), delle associazioni di volontariato e di tutto il personale della casa di riposo stessa all’accoglienza presso la suddetta struttura di 33 minori non accompagnati provenienti da Lampedusa, l’assessore regionale, nella persona della dottoressa Ester Bonafede, abbia deciso di considerare la predetta struttura assolutamente inidonea all’ospitalità degli sfortunati bambini –: 
quali iniziative abbia assunto il Ministro in merito ai minori migranti che originariamente si prevedeva fossero accolti presso la casa di riposo Santa Maria di Gesù di Caltagirone (Catania). (402370)

 

Ecco la risposta giunta dal Sottosegretario di Stato per l’internoDomenico Manzione:

Si assicura che la vicenda segnalata nell’interrogazione in esame è stata affrontata salvaguardando il superiore interesse dei minori stranieri, la cui tutela costituisce una delle priorità dell’attività dell’Amministrazione dell’interno.
Nel pomeriggio del 10 ottobre 2013, l’assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro della regione Sicilia ha comunicato ai responsabili della casa di riposo Santa Maria di Gesù, con sede a Caltagirone, che nella mattina del giorno successivo alcuni minori stranieri non accompagnati, provenienti dall’isola di Lampedusa, sarebbero stati trasferiti presso quella struttura.
Atteso il breve preavviso, l’ente morale del calatino – interessato dalle difficoltà economiche in cui versano attualmente anche altri istituti pubblici di assistenza e beneficienza (Ipab) nella stessa regione – non è riuscito a ultimare le attività necessarie a un’adeguata sistemazione dei locali che avrebbero dovuto ospitare i minori.
In considerazione di ciò, nella mattina dell’11 ottobre 2013, l’assessorato ha constatato l’inidoneità della struttura ad accogliere i minori, disponendo altresì il loro collocamento presso un altro centro di accoglienza, «Alì Mantelli», situato fuori dal centro abitato di Caltagirone e gestito dalla locale Caritas diocesana.
Successivamente, tra il 14 ottobre e il 3 novembre 2013, i suddetti minori si sono allontanati autonomamente da tale struttura, a eccezione di cinque di loro, che sono stati successivamente trasferiti presso l’Opera nazionale Città dei Ragazzi di Roma. 

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Gianluca Rizzo administrator