Abbiamo chiesto al Ministero dei Trasporti (attualmente senza ministro!!!) informazioni sulle dichiarazioni del presidente della società che gestisce l’aeroporto di Catania durante un’audizione all’Assemblea Regionale Siciliana.
Egli ha dichiarato che lo scalo siciliano avrà grosse difficoltà di espansione se non verrà previsto un radar di avvicinamento ad uso esclusivo di Catania e Comiso, visto che attualmente utilizzano quello di Sigonella….
MUOS, Droni, Sigonella…..sono forse dei limiti allo sviluppo territoriale siciliano????
Testo interrogazione:
Per sapere – premesso che:
l’aeroporto di Catania «Vincenzo Bellini» è il quarto aeroporto italiano per traffico di passeggeri, avendo registrato 7,34 milioni di passeggeri in transito nel 2014;
il piano nazionale degli aeroporti predisposto da questo dicastero, annunciato lo scorso anno ed in fase di pubblicazione tramite apposito decreto del Presidente della Repubblica, ha classificato l’aeroporto catanese d’interesse nazionale;
la SAC, Società Aeroporto di Catania è il gestore aeroportuale cui è affidato, insieme ad altre attività o in via esclusiva, il compito di amministrare e di gestire le infrastrutture aeroportuali e di coordinare e controllare le attività dei vari operatori privati presenti nell’aeroporto o nel sistema aeroportuale considerato. L’idoneità del gestore aeroportuale ad espletare tutte le attività nel rispetto degli standard tecnici di sicurezza, è attestata da apposita certificazione rilasciata dall’ENAC. Organizza l’attività aeroportuale al fine di garantire l’efficiente utilizzazione delle risorse per la fornitura di attività e di servizi di livello adeguato, anche mediante la pianificazione degli interventi in relazione alla tipologia di traffico;
gli enti soci della SAC sono la camera di commercio di Catania, la camera di commercio di Siracusa, la camera di commercio di Ragusa, l’IRSAP Palermo, la provincia regionale di Catania e la provincia regionale di Siracusa;
il presidente della SAC è il dottor Salvatore Bonura che il 3 febbraio 2015 è stato audito in IV commissione ambiente presso l’assemblea regionale siciliana;
dalla registrazione dell’audizione e dal resoconto stenografico disponibile all’interrogante è emerso che egli dichiara come gli scali civili di Catania e di Comiso, che insieme sviluppano un traffico passeggeri di oltre 7 milioni e mezzo di passeggeri, utilizzano un unico radar, installato presso la vicina base NATO di Sigonella e che permette di poter controllare un massimo di 20 aerei all’ora, causando una grave limitazione allo sviluppo dei due scali siciliani;
sembra inopportuno, alla luce dei piani di sviluppo che vedranno lo scalo siciliano ricoprire un ruolo fondamentale, che non sia previsto un apposito radar di controllo di volo da utilizzare esclusivamente per gli scali di Catania e Comiso;
nell’interrogazione 4-00743 della XVI legislatura venne già posto un interrogativo al Ministero delle infrastrutture se l’ENAV avesse predisposto un piano d’acquisto di una testata radar per la fornitura del servizio avvicinamento radar autonomo da quello militare, ricevendo, come risposta, la seguente: «Per quanto concerne l’installazione della testata radar sull’aeroporto di Fontanarossa, si precisa che il servizio di controllo di avvicinamento per gli aeroporti di Catania Fontanarossa e di Sigonella è fornito dall’Aeronautica Militare, 410 stormo Antisom di Sigonella. Per tale servizio l’aeronautica già si avvale (caso unico in Italia) di ben due testate radar, complete ed indipendenti l’una dall’altra, che assicurano ampia ridondanza anche in caso di avaria o di manutenzione. Una nuova antenna radar, pertanto, non recherebbe particolari vantaggi»;
sembra esistere una discrepanza tra quanto affermato, all’epoca, dal Governo e quanto dichiarato dal presidente SAC oggi –:
se intenda prendere provvedimenti o quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l’Enav provveda ad installare la testata radar per l’aeroporto di Fontanarossa. (5-05085)
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