Sulla punizione inflitta ai due militari di Brindisi Matteo Renzi non ha speso una parola. Un silenzio ingiustificabile.
La Difesa però ha confermato i nostri timori ed ora vogliamo capire chi è stato a dare l’ordine di punire, in modo pressappoco sommario, i due sottufficiali.
Renzi esca dal guscio e venga a riferire in Aula su un caso che, oltre a imbarazzare la sua Presidenza, sembra riportare l’Italia al Ventennio.
Vogliamo che Renzi ci spieghi il motivo per cui è lecito diffondere immagini e video del suo nuovo giocattolo da 170 milioni ed è invece un reato, tanto da provvedere a cella di rigore per i presunti colpevoli, non vigilare in modo adeguato sulla diffusione di immagini che ritraggono l’elicottero di Stato.
Forse perché il 2 marzo scorso l’episodio infranse, facendo piena luce e trasparenza, l’integrità morale e politica del premier?
E’ inaccettabile che in casi di assoluta gravità come i militari ammalati per l’uranio impoverito nessuno abbia mai mosso un dito e quando si tratta di difendere un’autorità del governo la Difesa, al contrario, si mostri reattiva e apra un’indagine interna nel giro di una giornata, peraltro con presupposti assai discutibili.
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