Queste le parole rilasciate in commissione il 26 maggio dalla ministra Pinotti: “Personalmente (parlo di una mia valutazione di sensibilità politica) ritengo che questa vicenda processuale non vada ulteriormente prolungata. Tutto ciò detto e chiariti i limiti d’azione del Dicastero, perché io parlo come Ministro della Difesa ma esistono altre parti dello Stato che si occupano di queste cose e che non dipendono dalla mia responsabilità…”
Oggi, invece, trapelano notizie su opposta valutazione da parte di un’altra parte dello Stato che, invece, se ne infischia dell’opinione della ministra e preferisce continuare l’agonia e lo strazio per i parenti del caporal Vacca vittima riconosciuta da esposizione a fattori patogeni da Uranio Impoverito.
Perché di questo si tratta, una parte dello Stato contro un’altra parte, evidentemente meno influente e soggetto a valutazioni che influiscono sul suo operato.
Allora ci chiediamo che autorevolezza può mostrare difronte le intere forze armate che sanno di avere un comandante che non è in grado di proteggerli al cospetto di incurie sul luogo del lavoro ?
Chiediamo che il Ministro ritorni ad informare nel dettaglio quali procedure si siano innescate per far si che una dichiarazione rilasciata in commissione venga disattesa dall’Avvocatura dello Stato.
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