Con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione in Sezioni Unite Civili in merito alle vittime oggetto dell’inchiesta per il quale vi è’ una Proposta di Legge in commissione Uranio emerge che i benefici in questione ed il riconoscimento fin ora negato a gran parte dei militari non è un interesse legittimo , ma un vero e proprio diritto soggettivo.
Per tale riconoscimento non occorre nessuna causa di servizio ma soltanto i requisiti oggettivi della legge e che l’amministrazione militare ed il comitato di verifica non hanno potere valutativo ed e’ privo di discrezionalità tecnica, anzi afferma che tale presunta ed insussistente discrezionalità basata anche sul tetto massimo annuo di 10 milioni di spesa, giustificherebbe il mancato accoglimento delle domande dei militari.
Ci aspettiamo che il presidente Scanu convochi quanto prima la commissione d’inchiesta per discutere e decidere come intervenire a tutela dei militari che da oggi vivono con una nuova speranza di poter ottenere ciò che gli spetta di diritto!

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