La fuoriuscita del personale militare in esubero tramite l’istituto dell’aspettativa per riduzione quadri (ARQ) è stata necessaria per «svecchiare» le Forze armate.
La Corte dei conti nella «relazione sul rendiconto generale dello Stato» per il 2016 si pone qualche dubbio sul beneficio economico atteso da questa iniziativa ed ha voluto evidenziarle con alcune riflessioni.
I giudici dell’organo di controllo dello Stato, pongono l’attenzione sul fatto che, pur esonerando dal servizio il personale secondo le regole dettate dalla normativa vigente, la messa in aspettativa tramite ARQ «ha un costo elevato per lo Stato»;
«Per effetto dell’ARQ, nel 2016 sono stati esonerati dal servizio 226 dirigenti (215 colonnelli, 12 generali di brigata e 1 generale di divisione) sostenendo comunque costi per 27,5 milioni e risparmiando, rispetto al mantenimento in servizio, secondo le stime della Difesa, circa 968.272 euro. Al 1° gennaio 2016, complessivamente erano in ARQ 22 generali e 372 colonnelli, al 31 dicembre, 15 generali e 353 colonnelli (il décalage è dovuto in sostanza al transito in ausiliaria a domanda)», per un costo approssimativo stimato dall’Osservatorio sulle spese militari italiani Milex.org di 45 milioni di euro;
Ecco perchè abbiamo voluto interrogare il Ministero della Difesa per sapere quali iniziative intenda intraprendere per rispondere ai rilievi della Corte dei conti e per contenere la spesa sostenuta per il personale delle Forze armate;
La nostra proposta è di favorire in maniera quasi esclusiva il transito degli ufficiali delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri collocati in aspettativa per riduzione di quadri senza percepire alcuna indennità aggiuntiva in altre pubbliche amministrazioni che presentino carenze di organico
Qui il testo dell’interrogazione: https://goo.gl/4R2wQs
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