M5S RIZZO: Il Ministero dell’Interno prende posizione contro attivisti NOMUOS: scelta discutibile!
Il Governo dovrebbe ripensare alla decisione di costituirsi partecivile in un processo avviato contro gli attivisti No Muos, revocandola.
Roma, 30 novembre 2017. “Era il 21 settembre 2013, quando si svolgeva nella base del Muos di Niscemi una pacifica manifestazione di contestazione della base militare statunitense” – così inizia l’onorevole Rizzo (M5S) della Commissione Difesa alla Camera apprendendo la notizia della costituzione di parte civile del Ministero dell’Interno contro attivisti che protestarono dentro il perimetro della base NRTF di Niscemi – fu una manifestazione colorata e senza tensione – una sorta di pic-nic pacifista – con la presenza anche di diversi bambini;”
Lo scopo della manifestazione era di sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle problematiche afferenti alla presenza nella base di decine di antenne;
“Ad oggi circa 50 attivisti – continua il parlamentare Rizzo – risultano sotto processo per quella violazione di suolo militare e risponderanno alla Giustizia per quanto avvenuto, ma apprendere della decisione del Ministero dell’interno di dare mandato all’avvocatura dello Stato di costituzione di parte civile contro i manifestanti appare inopportuna, tesa esclusivamente ad innalzare la tensione e ad acuire le divisioni tra la popolazione e le autorità politiche e militari;”
Conclude il penta stellato: “infatti, motivare la costituzione di parte civile del Viminale con un supposto danno d’immagine appare pretestuoso, tenendo presente che il compito del Ministero dell’interno è quello di gestire in modo efficace e dentro l’alveo della democrazia, tensioni e conflitti sociali senza che essi sfocino in atti violenti e che pregiudichino l’incolumità delle persone. il diritto a manifestare è sancito dalla Costituzione e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica rappresenta una delle architravi del nostro ordinamento democratico”
Così annuncia di aver depositato alla Camera dei Deputati rivolta al Ministero dell’Interno per conoscere le motivazioni di tale atto che appare di natura politico, nonché chiedere di valutare l’opportunità di ritirare tale pretesa, legalmente prevista, ma politicamente inopportuna!
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